nonostante l’accuratezza scenografica e qualche segno d’ammicco più formale che sostanziale, inadatto quindi a tradurre il valore figurativo in estro visionario, le soluzioni espressive di Kenneth Branagh regista convincono meno rispetto a quelle mandate a effetto da Kenneth Branagh attore.
Ora, a ventidue anni da Enrico V, l’unico film in cui Kenneth Branagh è riuscito ad approfondire la palingenesi caratteriale ed esistenziale connessa alle alterne vicende del monarca salito al trono dopo i bisbocci giovanili misurando in egual misura il valore drammatico dei movimenti di macchina e l’animazione delle circostanze interiori ed esteriori richieste, Belfast alza definitivamente il tiro o muta solo segno?