La gelosia patologica, quindi, diventa come un tarlo nella mente di chi la sperimenta, tarlo a cui giorno dopo giorno viene dato nutrimento.
Ciò che scatena questo la gelosia patologica non sono motivazioni reali e oggettive, ma sono motivazioni attribuibili alla distorta percezione che la persona ha rispetto ad una minaccia immaginata.
Alla luce di tutto ciò in maniera quasi istintiva e guidato dalla volontà di aiutare il partner, chi è vittima di gelosia patologica spesso mette in atto tutta una serie di comportamenti, fra questi rassicurare, giustificarsi o ancora spiegare il perché di alcuni gesti che non solo non migliorano la situazione, ma anzi la complicano rafforzando la visione patogena dell’altro.