Dietro questo slogan “lavorare meno per lavorare tutti” c’è un’interpretazione sbagliata del mercato del lavoro, immaginato come fosse una scatola chiusa, fatta di unità e di ore di lavoro, che vengono divise un po’ tra le persone, lavorando di più o di meno, o tra nativi e migranti, con il falso mito che siano questi ultimi a “rubare” i posti di lavoro, o tra vecchi e giovani, per cui si ricorre ai prepensionamenti illudendosi così di far entrare i giovani.