Poteva essere una rilettura del Faust aggiornata alle ossessioni sulla forma fisica e l’invecchiamento che continuano a imperversare nel mondo, con le due attrici che non hanno problemi a mostrarsi a lungo nude (e la regista non stacca l’obiettivo dai loro fondo schiena), ma poi la favoletta si prende un po’ troppo sul serio e vira verso un finale splatter che inonda lo schermo di sangue e mostruosità varie, divorandosi le ambizioni metaforiche per inseguire solo truculenza e trucidume, nonostante gli sforzi della Moore di recitare sotto chili di trucco.