È ambizioso l’obiettivo che si propone un gruppo di ricercatori dell’Università di Copenaghen, in Danimarca, che ha messo a punto un metodo per ottenere una farina proteica a partire appunto dalle fave che non ha nulla da invidiare a quella, ben più diffusa, di soia.
Fave al posto della soia.
Come riferito su Foods, infatti, il sistema è semplice, economico e versatile, e si basa su un procedimento chiamato frazionamento umido che permette, tramite successive concentrazioni della frazione proteica, di ottenere una polvere da sciogliere in acqua.