La limatura ha colpito decisamente sia l’Eurozona sia l’Italia.
In Germania il taglio rispetto alle previsioni di ottobre è addirittura di sei decimali, dall’1,9 all’1,3%.
Mentre restano invariate le stime per la crescita americana (2,5%), crescono quelle per il Giappone (da un tasso di crescita dello 0,9 all’1,1%).
“Una serie di fattori, al di là dell’escalation delle tensioni commerciali, potrebbe innescare un ulteriore peggioramento del sentiment di rischio con implicazioni negative sulla crescita, soprattutto in considerazione degli elevati livelli di debito pubblico e privato”, si legge nel rapporto del Fmi.