Il primo studio è stato condotto su un migliaio di donne in gravidanza, tutte senza particolari fattori di rischio, alle quali è stato misurato, in due momenti diversi della gestazione (circa a metà e verso la fine), il livello dell’ormone placentare di rilascio della corticotropina o pCrh.
Nel caso di una gravidanza, la placenta ne sintetizza una sua versione, che serve a garantire l’armonico avanzamento dello sviluppo del bambino, e ne rilascia in quantità crescenti nel corso della gestazione.