Nell’ambizione di comporre un trattatello cinematografico sul desiderio, Gli Amori Immaginari, sempre visto attraverso gli occhi sedotti – e perciò ciechi – dei protagonisti, è pieno di ralenti cesellati (che possono far pensare a Wong Kar-wai).
Ma ne Gli Amori Immaginari non siamo dalle parti di un melodramma incendiario con finale tragico, piuttosto di un frustrante inseguimento dell’oggetto del desiderio, in cui non conta quel (poco) che accade, ma ciò che Francis e Marie fantasticano circa Nicolas, che resta sfuggente, ambiguo, o più semplicemente un Narciso integrale incapace di gettare lo sguardo oltre sé stesso.