I trattori in strada raccontano la fine di un modello agricolo che non regge, basato su produzioni intensive senza controllo della filiera e dei prezzi, di Luca Martinelli * Non c’è ricerca della sostenibilità da parte del governo.
La realtà, anche leggendo le cronache sui quotidiani in questi giorni, è che chi protesta sta inconsapevolmente denunciando il fallimento di un modello agricolo che è in realtà agro-industriale, un sistema che non regge, basato su produzioni intensive senza alcun controllo della filiera e dei prezzi, in balia della grande distribuzione (nel caso di prodotti destinati al consumo umano) o dell’industria mangimistica, per quei prodotti come il mais che ormai non vengono più prodotti per l’uomo, ma per diventare il cibo insostenibile del nostro cibo, cercando quindi di massimizzare la resa per ettaro anche a discapito della qualità ambientale del lavoro agricolo e pur a fronte di situazioni contingenti come la scarsità idrica che riguardano in particolare l’area della Pianura Padana e renderebbero opportuno modificare il tipo di colture, come ricordato anche dal segretario generale dell’Autorità distrettuale del Po, Alessandro Bratti.