sotto la regia dell’immenso Mauro Bolognini prese forma Marisa la civetta, uno spaccato dell’Italia di allora che, tramite la sua bellissima protagonista, riesce a descrive aspetti ormai perduti del Belpaese.
Poggiando sulla bravura degli attori, Allasio in primis più il trio Salvatori, Rabal e Manni, Marisa la civetta approfondisce la romanità della trama e dell’ambientazione anche grazie all’apporto in sceneggiatura di un nome che si sarebbe fatto poi strada, ovvero quello di Pier Paolo Pasolini (che con Bolognini stesso scrisse, inoltre, il monumentale La notte brava).