In sostanza, i casi di nullità del licenziamento dei lavoratori appartenenti alla categoria citata non devono essere previsti "espressamente" dalla legge Jobs Act, licenziamenti collettivi "non illegittimi" secondo la Consulta 3/10 ©Ansa LA SENTENZA /3 Ancora più precisamente, spiega La Repubblica, grazie alla sentenza della Corte costituzionale è possibile reintegrare un lavoratore licenziato ingiustamente, anche se assunto con il Jobs Act, pure nei casi in cui è la giurisprudenza - e non la legge - a elaborare la causa di nullità Augusto Barbera è il nuovo presidente della Consulta 4/10 ©IPA/Fotogramma L'ARTICOLO INCRIMINATO L'articolo su cui si è espressa la Consulta prevede che il giudice, con la pronuncia con cui dichiara la nullità del licenziamento perché discriminatorio o perché riconducibile agli altri casi di nullità espressamente previsti dalla legge, "ordina al datore di lavoro, imprenditore o non imprenditore, la reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro, indipendentemente dal motivo formalmente addotto" Migranti, accordo Italia-Albania convalidato dalla Corte costituzionale 5/10 ©Pixabay DISPOSIZIONE "ILLEGITTIMA" Secondo l'interpretazione della Corte, invece, tale disposizione "è stata ritenuta illegittima" nella parte in cui si specifica che il reintegro viene riconosciuto per i lavoratori assunti con contratti a tutele crescenti (quindi a partire dal 7 marzo 2015) nei casi di nullità previsti "espressamente" dalla legge 6/10 ©Ansa LA CONTESTAZIONE /1 Tale limitazione era stata contestata dalla Cassazione, secondo cui il decreto legislativo del 2015 aveva violato l'articolo 76 della Costituzione che regola l'attuazione delle leggi delega.