La vera diffusione del piatto si ebbe alla fine del 1800 quando l’Artusi, il padre dei gastronomi italiana, inserì questa ricetta ne La Scienza in Cucina e l’Arte di Mangiar Bene, il primo ricettario della storia della cucina italiana.
Quello che lo rende davvero speciale è la sua tenerezza dovuta sia al taglio sia al suo metodo di cottura.