Lo fa senza il fratello Vittorio Taviani, al quale dedica Leonora Addio, e lo fa per raccontare in maniera dolorosa proprio la sua mancanza, il distacco da lui.
È come se fosse un esordio, un nuovo esordio, per Paolo Taviani al cinema.
Il film non ha niente a che vedere con la novella scritta da Luigi Pirandello nel 1910, ma è interamente dedicata al drammaturgo siciliano, e nel titolo nasconde l'ultimo saluto all'altra metà della coppia di un sodalizio che negli anni ha conquistato il Festival di Berlino a più riprese (ricordiamo l'Orso d'Oro per Cesare Deve Morire e il premio Fipresci proprio a Leonora Addio alla Berlinale 2022), permettendosi di diventare degli habitué.