La Commissione europea, temendo il crollo dell’Eurozona – anche a seguito della recente pronuncia della Corte costituzionale tedesca – e non volendo perdere il suo bancomat, vuole verosimilmente costringere a firmare, per intanto, i primi fondi necessari, i Recovery fund, in modo da vincolarci alle condizionalità dell’istituzione privata Mes, per poi eventualmente renderci partecipi della distribuzione dei fondi raccolti sul mercato sotto l’egida dell’Unione, alcuni promessi a fondo perduto, altri gravati di un interesse che dovrebbe essere ridotto rispetto alla capacità di raccolta italiana.