Secondo Simon Waever, responsabile della strategia sui titoli di Stato dei mercati emergenti, il default della Russia – che sia oggi o il 15 aprile – è lo scenario «più probabile», ipotizzando situazione assai simile al Venezuela dopo le sanzioni di Trump negli scorsi anni.
La possibilità che la Russia paghi in rubli è stata introdotta unilateralmente con decreto presidenziale di Putin il 5 marzo scorso, che ha disposto la ridenominazione in rubli del debito, senza però relativa accettazione dei creditori.