La Basilica di Santa Sofia di Istanbul non è soltanto un edificio di culto cristiano che la caduta di Costantinopoli del 1453 ha messo nelle mani dei Turchi, ma – come intuì Ataturk nel 1935 quando la “sconsacrò” da Moschea – è un simbolo, forse il simbolo più eloquente di un conflitto fra due fedi, il cristianesimo e l’islam, che hanno preteso per secoli di esprimere la loro forza attraverso l’esercizio di un potere declinato come possesso, come dominio, come violenza.