"Le informazioni - spiega Evans - viaggiano grazie a molecole cariche, come ioni di calcio, su una rete di nanotubi, minuscoli circuiti che ricordano quelli del microprocessore di un computer.
Questi circuiti di segnalazione sono stati osservati per la prima volta utilizzando potenti microscopi elettronici e simulazioni al computer simili a quelle adoperate dagli astrofisici nella ricerca che ha portato a ottenere la prima immagine di un buco nero.