In Italia è un punto di riferimento per gli “uditori di voci” (un termine tecnico scelto poiché, spiega, sentire le voci non è di per sé sintomo di una malattia, né la patologia a cui è eventualmente associato è una unica), ma anche per psichiatri e psicologi interessati a studiare meglio il fenomeno.
Nel 2005, infatti, ha fondato l’associazione Sentire le Voci nella sua città (Reggio Emilia) sul modello del network internazionale Intervoice.