Ovviamente, l’Europa è già allerta e conscia del rischio, quindi pronta a offrire all’Italia una deroga sui tempi di presentazione del nuovo Def, in caso si vada al voto in autunno.
E se, cari amici e lettori, le vendite di ieri non fossero altro che un segnale strutturale di sfiducia che, nell’arco di poco tempo e viste le grandi manovre in atto nel settore a livello europeo, potrebbe trasformarsi in scorciatoia per fusioni obbligate o, peggio, shopping a prezzo di saldo da parte di soggetti esteri?