Capiamo la frustrazione di certe sigle, che fanno della guerra ai cacciatori la ragione di vita, ma non accettiamo le menzogne e lo stantio modo di procedere sui mezzi d’informazione, come sempre purtroppo in larga parte schierati su un “politicamente corretto animalista” che rasenta ormai il ridicolo.
Dispiace constatare ancora una volta che invece di trovare linee comuni di lavoro per la conservazione della tortora, come ad esempio sta facendo Federcaccia per la nuova PAC, le sigle animaliste e anche quelle che si professano meno radicali proseguono nella strategia dell’allarmismo sterile e della contrapposizione basata sull’emotività.