Nello stesso periodo in Italia la forte migrazione di giovani dal Sud al Nord, soprattutto dei figli delle famiglie benestanti, ha trasformato il dato in una vera e propria catastrofe per le università meridionali (-32%), mentre ha prodotto una buona tenuta di quelle del Nord, atenei milanesi in prima fila.
Ad accentuare questa tendenza vi sono state ragioni molto concrete, come ad esempio il “tasso di occupazione” che per le università del Nord è salito al 79% mentre per quelle del Sud è sceso al 61%, fatta eccezione per i laureati in ingegneria elettronica.