In particolare, il maggior costo delle materie prime importate e dell’energia potrebbe portare il tasso di inflazione a toccare il 6% nel 2022, determinando minori consumi per 4 miliardi di euro.
a fine 2022 saremo ancora 62 miliardi di euro sotto i livelli pre-Covid e la corsa dell'inflazione rischia di costare 4 miliardi di minore crescita della spesa delle famiglie quest'anno e 11 miliardi nel triennio, al netto delle spese energetiche, che tra bollette e carburanti sono sostanzialmente non comprimibili Negli anni cruciali del Pnrr - avverte Confesercenti - si rischia quindi di smarrire l'ancoraggio dell'inflazione, con inevitabile pregiudizio sulle prospettive di crescita e sui risultati del Piano: