Sla, il riluzolo, unica terapia disponibile, ora si scioglie in bocca: una rivoluzione per i pazienti con problemi di deglutizione

Considerando che oltre il 50 per cento dei pazienti deve frantumare le compresse e che farlo può ridurre fino al 42 per cento la quantità di farmaco assunto, diminuendo pure l’efficacia della cura, poter seguire la terapia senza alcuno sforzo è un grosso vantaggio e come spiega Adriano Chiò, direttore della Neurologia 1 dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, «La difficoltà a deglutire, o disfagia, condiziona la vita delle persone con SLA perché oltre alle ripercussioni psicologiche e sociali di non poter più mangiare come un tempo si ripercuote anche sull’aderenza al trattamento.