Per quanto riguarda invece Intesa SanPaolo, la banca ha reso noto che l’esposizione verso controparti russe attualmente inserite nelle liste SDN dei soggetti a cui si applicano sanzioni è pari a 0,2 miliardi di euro e che l’ammontare dell’esposizione verso Russia e Ucraina in corso di valutazione analitica ai fini del miglior presidio dell’evoluzione prospettica del profilo di rischio – nel contesto previsto da “REPowerEU” della Commissione Europea e dalla recente Dichiarazione di Versailles con riferimento alla riduzione della dipendenza energetica dell’Unione Europea ben prima del 2030 – corrisponde ai crediti a clientela e banche delle controllate locali pari a circa 1,1 miliardi di euro e del resto del Gruppo pari a circa 4 miliardi di euro.