Dopo una lunga fase di contenzioso giudiziario-amministrativo condotto dall’Acri – accompagnato da una vasta e articolata mobilitazione sociopolitica – la Corte costituzionale respinse definitivamente l’ipotesi che lo Stato potesse gestire direttamente le Fondazioni, così com’era avvenuto a lungo in passato che le grandi banche pubbliche fossero amministrate da vertici designati dalla maggioranza di governo (via Cicr).