Tra lunari adolescenti neomelodici con problemi mentali, produttori fifoni, trans infastiditi dalle riprese, e aneddoti che fanno incrociare l'infanzia di Mira con quella del giovane Sergio Mattarella (cui l'impresario dedicherà, dopo quella per Falcone e Borsellino, un'alta iniziativa, con la quale Maresco chiude il film in maniera straniante e inquietante), La mafia non è più quella di una volta non dimentica nemmeno di tirare in ballo la sentenza di condanna degli imputati del processo sulla cosiddetta Trattativa stato-mafia (ricordando con amarezza anche il silenzio dello stesso Presidente della Repubblica).