È per questo che l’Italia, nonostante la sua spettacolare performance, per le agenzie di rating resta ancora a quota tre B, cioè poco più su del livello di guardia.
L’incertezza politica, le divisioni tra i partiti che reggono il Governo, la difficoltà di individuare un candidato bipartisan per la presidenza della Repubblica, il rischio che cada il Governo e quest’anno trascorra in baruffe pre-elettorali, le incognite sul futuro di Mario Draghi, tutto questo fa cadere un fitto banco di nebbia che impedisce di vedere sia la moneta, sia il cammello.